Con la presentazione del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) del 3 ottobre, prende forma l’architettura della prossima legge di Bilancio. L’intervento complessivo vale circa 16 miliardi di euro, con coperture attese da nuove entrate per 6–6,5 miliardi e il resto da interventi sulla spesa. La traiettoria dei conti punta a riportare il deficit verso il 3% già nel 2025, mentre la crescita del PIL per il 2025 viene stimata allo 0,5%. Per chi guida un’azienda, il messaggio è chiaro: le leve pubbliche si concentrano su investimenti, lavoro e transizione energetico-digitale.

Lavoro e IRPEF: effetti sulla struttura retributiva

Nel pacchetto fiscale torna centrale la rimodulazione dell’IRPEF per i redditi del ceto medio, con l’ipotesi di ridurre l’aliquota intermedia dal 33% al 32% fino a 50.000 euro. Pur trattandosi di imposta personale, l’impatto nelle imprese può essere concreto: maggiore spazio per politiche retributive mirate, migliore retention dei profili qualificati e un contesto più favorevole a nuove assunzioni.

Rottamazione “quinquies”: ripulire i conti per investire

È attesa la conferma di una nuova edizione della rottamazione delle cartelle. Per molte PMI si tratta di uno strumento utile a riorganizzare pendenze e oneri, alleggerire la posizione finanziaria e presentarsi alle banche con bilanci più lineari in vista di progetti di crescita.

IRES premiale: tassazione più bassa se si reinveste

Resta la logica incentivante sull’IRES: quattro punti di riduzione per gli utili destinati a investimenti e nuove assunzioni. Per coglierne il massimo beneficio serve coordinare i piani di CapEx con il fabbisogno di competenze, in particolare lungo i binari della digitalizzazione dei processi, dell’automazione e del revamping degli impianti.

Dalla Transizione 5.0 a una misura nazionale più stabile

Il percorso avviato con Transizione 5.0, finanziato da REPowerEU, ha mostrato nell’ultimo periodo un’accelerazione importante: oltre 2 miliardi di prenotazioni e risparmi energetici superiori al previsto per ogni euro di credito d’imposta. Su questa base, si profila una nuova misura nazionale, strutturale e snella, pensata per dare continuità agli investimenti e semplificare l’accesso. Il possibile superamento del vincolo DNSH amplierebbe il perimetro dei beneficiari alle imprese energivore—settori ad alta intensità di consumo che finora hanno incontrato ostacoli formali pur avendo grandi margini di efficientamento. Per chi opera in questi comparti, è il momento di rimettere mano ai progetti congelati e valutarne la messa a terra.

Strumenti finanziari a supporto dei progetti

A questa impostazione si affianca il rafforzamento di strumenti già noti. Il Fondo di Garanzia per le PMI rimane cruciale per sostenere il credito; i Contratti di Sviluppo sono la via preferenziale per iniziative di dimensione maggiore e impatto di filiera; gli Accordi per l’Innovazione supportano la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale in collaborazione tra aziende e partner tecnologici. L’uso combinato di queste leve consente di costruire architetture finanziarie robuste, integrando cofinanziamento bancario, garanzie e contributi fiscali.

Welfare, sanità e clima occupazionale

Il rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale, con risorse aggiuntive rispetto ai 4 miliardi già previsti, mira a potenziare organici e prevenzione. Sul fronte famiglia, tornano misure di supporto come il bonus mamme, l’eventuale detassazione di tredicesime e straordinari, l’innalzamento della soglia esentasse dei buoni pasto a 10 euro e più flessibilità sui fringe benefit. Per le imprese non è solo contesto: sono leve per costruire pacchetti di welfare aziendale più efficaci e attrattivi.

Tempistiche e passaggi formali

Il calendario è definito: il 9 ottobre il DPFP approda in Parlamento; entro il 15 ottobre è atteso l’invio del Documento Programmatico di Bilancio a Bruxelles; entro il 20 ottobre, dopo il Consiglio dei Ministri, il Disegno di Legge di Bilancio viene presentato alle Camere. L’approvazione definitiva è attesa entro dicembre. Per le aziende questo significa avere poche settimane per mettere in fila dati, fornitori e business case, così da intercettare per tempo le finestre di prenotazione e accesso agli incentivi.

Come prepararsi in azienda

La priorità è dotarsi di una fotografia aggiornata dei consumi energetici per impianto e linea, individuare gli interventi con payback più rapido e definire i progetti che combinano efficientamento e digitalizzazione, dai sistemi MES all’integrazione ERP–macchine, dalla qualità data-driven alla manutenzione predittiva. In parallelo, conviene simulare l’impatto della rimodulazione IRPEF sulle fasce retributive più diffuse in organico, progettare i pacchetti di benefit in coerenza con i nuovi tetti esentasse e legare i piani di assunzione alle milestone degli investimenti per sfruttare l’IRES premiale.

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