Open AI e Sora: rivoluzione all’orizzonte?

Open AI e Sora rivoluzione

Circa un anno e mezzo fa, ChatGPT ha aperto il vaso di Pandora, mostrando come l’IA potesse influenzare le routine lavorative quotidiane di molti, con la giusta cautela. Tuttavia, solo pochi giorni fa, OpenAI ha presentato uno strumento potenzialmente più rivoluzionario.

Sora: di cosa si tratta

Sora è un’IA in grado di convertire il testo in video, unendosi alle recenti innovazioni che generano immagini da video. In termini più tecnici, è un “diffusion transformer model”.

Questi modelli vengono addestrati fornendo loro immagini a cui è stato aggiunto del rumore, accompagnato da un testo descrittivo. Attraverso un processo iterativo, l’IA rimuove gradualmente il rumore fino a ottenere l’immagine originale.

Tuttavia, questo genererebbe solo immagini statiche cucite insieme, risultando in un’uscita “artificiale” percepita come anomala. Interviene quindi la componente del trasformatore, calcolando il modo migliore per collegare in modo fluido i frame che formeranno il video.

Esempi

Durante il video di presentazione sono stati mostrati vari input con i risultati ottenuti. Non tutti sono altrettanto convincenti.

Ad esempio, il video di una fuoristrada che corre ha ancora alcuni difetti nella gestione della fisica dell’auto. Somiglia più a un trailer di un videogioco che a un video reale. Le mani rimangono una sfida significativa per l’IA e sono le discrepanze più evidenti nei video che coinvolgono esseri umani.

D’altra parte, gli animali, il comportamento dell’acqua e dei corpi immersi nei fluidi sono ben realizzati. Senza dubbio, questi soggetti sono più semplici da gestire per l’IA, ma diciamocelo: i risultati sono comunque sorprendenti.

Problemi

Prima di affrontare le preoccupazioni etiche, è fondamentale esaminare una questione pratica evidenziata da Sam Altman, CEO di OpenAI.

Il primo problema è la potenza di calcolo: non ce n’è abbastanza per ciò che Altman immagina. Per questo, a Davos, si è detto pronto a cercare di raccogliere 7.000 miliardi di dollari per creare un gigante dei semiconduttori e rivoluzionare il mercato. Si tratta di un progetto ambizioso la cui fattibilità rimane incerta.

Questo problema non è staccato dai considerevoli requisiti energetici necessari per far funzionare computer potenti per addestrare l’IA e processi correlati.

Sora: Impatto sulla Sicurezza

Attualmente, i video generati in questo modo presentano ancora diversi errori che aiutano a distinguere quelli autentici da quelli falsi. Tuttavia, come abbiamo sperimentato nei mesi recenti, il futuro si avvicina rapidamente. Saranno necessari nuovi mezzi per differenziare tra video “deepfake” e video reali.

Le implicazioni sono significative, poiché tali video potrebbero raffigurare un politico importante pronunciare dichiarazioni controverse o portare al furto di identità di personaggi famosi per fini di lucro, come già visto. Ci sono domande senza risposta e OpenAI non ha ancora annunciato un rilascio, poiché vengono adottate misure preventive di sicurezza.

IA e lavoro: presente e futuro

Chip IA

Da quando l’IA generativa è apparsa sul web si parla molto dell’impatto che questa potrebbe avere sui posti di lavoro. In realtà il quadro è molto più complesso e include l’IA in generale. 

Non solo ChatGPT

Si parla di intelligenza artificiale come se questa comprendesse soltanto ChatGPT e concorrenti ma in realtà la situazione è alquanto diversa.

Basti pensare che il tentativo di creare un’intelligenza artificiale paragonabile a quella di un umano iniziano nel secondo dopoguerra. 2001 Odissea nello spazio dipingeva un futuro lontano ma in realtà esprimeva paure e temi già presenti nella società degli anni settanta.

Dal 2010 in poi l’accesso a database di dati enormi ha permesso di puntare sullo sviluppo di IA sempre più complesse e in grado di risolvere problemi che prima erano inimmaginabili.

Tipi di Intelligenza Artificiale

Esistono in realtà molti tipi diversi di IA al di fuori di quella generativa. Annoveriamo: IA reattiva; IA predittiva; IA a memoria limitata; IA ristretta.

Questo per capire che la complessità è enorme e non tutte le IA sono identiche.

  • l’IA ristretta è studiata per risolvere specifici task, addestrata per dare il massimo ma solo su quella specifica area di competenza; non può risolvere problemi diversi da quelli per i quali è addestrata se non con l’aiuto di altre applicazioni;
  • l’IA generativa è quella che colleghiamo a ChatGPT, diciamo che è è più adatta in campi come quello creativo nel quale c’è bisogno di creare differenti tipi di contenuti;
  • l’IA reattivareagisce sulla base di un perimetro di regole stabilito e può fare poco altro. Un esempio è stata l’ia che IBM utilizzò nella sfida contro il campione di scacchi Kasparov. Lo battè ma in realtà non fu una grande dimostrazione di intelligenza, quanto di “forza bruta” poiché questa poteva analizzare tutte le mosse possibili;
  • l’IA predittiva è quella che, ad esempio, ci consiglia un film su Netflix o un prodotto su Amazon. Apprende dai dati che le vengono forniti e, teoricamente, migliora nel tempo;
  • l’IA a memoria limitata è simile a quella ristretta, infatti ha delle informazioni che vengono aggiornate di continuo e che permettono di prendere decisioni rapide e con efficacia. Ad esempio si utilizza nelle auto per assistere alla guida.

Le previsioni del MIT

Nel mondo della manifattura la maggior parte dei lavori richiedono l’utilizzo della vista. Sia che si assembli qualcosa, sia che si controlli qualitativamente un pezzo, o che si svolgano mansioni simili, la vista è essenziale.

Il MIT di Boston ha deciso di studiare l’IA non dal punto di vista della rimpiazzabilità dell’uomo ma dal punto di visto della convenienza economica. 

La buona notizia è che per il momento il numero di posti di lavoro, che richiedono la vista come requisito fondamentale, che possono essere rimpiazzati dall’IA con un vantaggio economico si aggirano intorno al 3%. Questo significa che l’uomo è ancora l’opzione migliore.

La cattiva notizia è che entro il 2030 questo numero salirà intorno al 40%. Il fattore principale è il probabile declino dei costi per aumentare la capacità dell’IA.

Macintosh: 40 anni e non sentirli

Mac 40 anni

Quarant’anni fa, nel mondo dell’informatica, nasceva un prodotto destinato a rivoluzionare l’elettronica di consumo: il Macintosh di Apple. Nonostante il passare del tempo, questo storico home computer continua a far parte della lineup di Apple, anche se oggi lo troviamo abbreviato nella linea Mac.

Le Origini del Nome

Il nome “Macintosh” trova la sua ispirazione nel tipo di mela preferito da Jef Raskin, capo del progetto. Inizialmente, l’idea era di chiamarlo “McIntosh”, ma il nome era già di proprietà di un’altra azienda. Apple, in modo creativo, optò per “Macintosh” dopo una disputa legale che portò alla vittoria dell’azienda di Cupertino nel conseguire il marchio.

Come inizia tutto

Il progetto iniziale fu affidato a Jef Raskin, con l’obiettivo di creare un computer accessibile e dotato di interfaccia grafica, rompendo così con la tradizionale riga di comando che caratterizzava l’uso dei computer in quel periodo.

Parallelamente, il team guidato da Steve Jobs lavorava su Lisa, anch’esso privo di interfaccia grafica inizialmente. Per un periodo, i due team rimasero separati, ma qualcosa cambiò.

Jobs entra nel progetto

Steve Jobs iniziò a percepire il potenziale del Macintosh e ne intravide il successo rispetto a Lisa. Lentamente, si concentrò sul Macintosh e ne assunse il controllo dopo le dimissioni di Raskin, causate da divergenze con Jobs.

I punti di forza del Macintosh rispetto a Lisa erano l’economicità, ottenuta attraverso alcuni tagli alle specifiche tecniche. La campagna di marketing, con uno spot diretto da Ridley Scott, fu memorabile, dichiarando apertamente la sfida di Apple al dominio di IBM.

Un insuccesso che ha cambiato tutto

Nonostante le prime settimane di vendita promettessero successo, i limiti del progetto emersero rapidamente. L’assenza di un hard disk, la scarsa connettività e la limitata quantità di RAM resero il prodotto meno attraente.

I conflitti interni portarono Steve Jobs ad abbandonare Apple, ma anni dopo fece ritorno, salvando l’azienda dal fallimento. Apple, invece di abbandonare la linea di prodotto, decise di lanciare una revisione dell’hardware.

Nel 1986 debuttò il Macintosh Plus, che cercò di risolvere le principali problematiche del suo predecessore, diventando un successo commerciale rimasto nel catalogo di Apple per quattro anni.

La rivoluzione Macintosh

Il Macintosh ha cambiato radicalmente l’approccio all’utilizzo del computer. L’introduzione dell’interfaccia grafica insieme al mouse ha permesso un’interazione completamente nuova. Nel corso degli anni, anche i concorrenti hanno adottato soluzioni simili, dando inizio a un’evoluzione inarrestabile.

Oggi, i principali sistemi operativi come Windows, macOS e le diverse declinazioni di Linux integrano cartelle, interfacce cliccabili e molto altro, segnando un cambiamento duraturo introdotto dal Macintosh.

CES 2024: il futuro della tecnologia

Il CES 2024 ha appena concluso i suoi lavori, portando con sé un considerevole bagaglio di innovazioni tecnologiche. Ogni anno, la tecnologia evolve a passi sempre più veloci, suscitando grandi aspettative per il futuro. Esaminiamo alcune delle novità che potrebbero rivoluzionare la vita di tutti.

Pannello OLED trasparente di LG

Una delle rivelazioni più sorprendenti è stata la presentazione del pannello OLED completamente trasparente da parte di LG, sebbene il suo prezzo attuale sia notevolmente elevato. Questa tecnologia, un tempo considerata fantascienza, è ora una realtà tangibile. Oltre a decorare le nostre case, il pannello trasparente potrebbe trovare applicazioni industriali significative.

Immaginiamo un utilizzo in cui il pannello trasparente viene impiegato per addestrare il personale direttamente sul campo, consentendo una formazione senza interruzioni nelle comunicazioni con i colleghi. Alternativamente, potrebbe fornire informazioni cruciali sullo stato delle macchine.

ChatGPT entra nell’auto con Volkswagen

L’intelligenza artificiale non è stata da meno, e Volkswagen ha presentato l’integrazione di IDA, il suo assistente proprietario, con ChatGPT. Questo permetterà un dialogo più naturale e umano, offrendo risposte anche a domande complesse con facilità. L’IA si miniaturizza ulteriormente con l’anello Evie.

Anello Evie: Tecnologia per la salute in forma di gioiello

L’Evie è un tracker della salute che, nonostante la sua apparente somiglianza a un gioiello, nasconde al suo interno tutte le funzionalità necessarie per monitorare importanti parametri, specialmente per le donne. Oltre a tracciare il ciclo mestruale, è in grado di segnalare i primi sintomi, monitorare l’umore e la qualità del sonno, il tutto in un piccolo oggetto, molto più discreto rispetto ad altre soluzioni sul mercato.

Lenovo ThinkBook Plus Hybrid: Laptop 2-in-1

Lenovo ha presentato il ThinkBook Plus Hybrid, un laptop 2-in-1 con uno schermo OLED da 14 pollici che offre una qualità visiva eccezionale. Quando staccato, il dispositivo si trasforma in un tablet Android, combinando la comodità di una tastiera laptop con la potenza di calcolo superiore, offrendo al contempo la flessibilità di mostrare il lavoro in modalità tablet.

Metaverso industriale di Siemens: “Gemelli virtuali” per il futuro

Siemens ha introdotto una prospettiva intrigante sul metaverso, focalizzandosi principalmente sul settore B2B. L’amministratore delegato Roland Busch ha sottolineato l’importanza del metaverso industriale come chiave per unire il virtuale e il reale in un contesto lavorativo. Il concetto di “gemelli virtuali” è stato enfatizzato per progettare fabbriche, prodotti innovativi e campagne promozionali, promettendo di ridurre i tempi e i costi di produzione.

Finestre che catturano energia di SQVP

SQVP ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria che consente alle finestre di catturare la luce solare e trasformarla in energia senza compromettere la loro funzionalità. Questa innovazione potrebbe avere un impatto significativo non solo sulle nostre case, ma anche sugli uffici e gli impianti produttivi, aprendo la strada a un cambiamento permanente nella nostra gestione energetica.

Rinnovabili: sfide e situazione attuale

Rinnovabili futuro e presente

Al G7 di Tokyo si è parlato di una questione che da tempo preme i paesi di tutto il mondo: la transizione verso un modello energetico più sostenibile. In Europa il dibattito sui biocarburanti pareva chiuso ma forse esiste ancora qualche spiraglio.

Biocarburanti: un’opzione da non sottovalutare

L’Italia, che produce biocarburanti, ha espresso la necessità di includere tale fonte nel novero dei combustibili neutri. Questo spingerebbe il settore dell’automotive verso soluzioni più verdi e sostenibili e sarebbe una scelta strategica per il Paese. La questione sembra ora riacquistare vigore, grazie ad un costante dialogo tra l’Europa e il Ministro dell’Ambiente.

I risultati attuali della transizione

Sebbene, a causa di alcune vicende recenti, si siano momentaneamente aumentati i consumi di energia fossile, le previsioni sono incoraggianti per il lungo termine. Si stima, infatti, un aumento della capacità produttiva di energia pulita pari al 75% rispetto all’attuale. La Cina sarà il Paese che contribuirà in modo maggiore a tale espansione, installando circa il 50% della capacità prevista dall’Agenzia Internazionale Energetica. Questa transizione non sarà solo benefica dal punto di vista ambientale, ma sarà anche un modo per rendere i Paesi meno dipendenti energeticamente da altri Stati.

Batterie e materiali: una questione ancora da risolvere

La sfida delle energie rinnovabili non è solo quella di non utilizzare combustibili fossili, ma anche di cercare di non dipendere da altri Paesi per la produzione di materiali essenziali per la loro produzione. Al momento, infatti, molte risorse necessarie alla fabbricazione di pannelli solari e turbine sono provenienti dalla Cina, creando una dipendenza da un altro tipo di fonte energetica. Per questo motivo, l’Europa sta investendo nella creazione di batterie prodotte all’interno dell’Unione, in modo da evitare simili situazioni di dipendenza.

Il gas battuto dalle rinnovabili

Nonostante l’utilizzo di fonti rinnovabili sia ancora in fase di sviluppo, nell’Unione Europea, nel 2022, la quota di produzione di energia rinnovabile ha superato quella del gas, raggiungendo il 22%. Si tratta di un segnale incoraggiante, ma non dobbiamo fermarci a tale risultato: la sfida è quella di continuare a lavorare verso una maggiore sostenibilità nel lungo termine.