Amazon sbarca a Vercelli

In Italia, Amazon ha inaugurato il suo primo Innovation Lab, segnando così la centralità del Bel Paese per il presente e il futuro del colosso americano. Ma di cosa si tratta esattamente?

Amazon: Alcuni Numeri

In un precedente articolo, abbiamo discusso del lavoro svolto dall’azienda di Bezos per sviluppare nuove soluzioni nel campo della logistica. Negli Stati Uniti, ad esempio, Amazon riceve circa 12 milioni di ordini al giorno, con un valore medio di circa 27 milioni di dollari l’ora. Questi dati evidenziano la necessità di un’enorme quantità di lavoro per soddisfare le richieste in tempi ragionevoli. L’e-commerce americano è noto per i suoi tempi di spedizione rapidi, il che richiede l’ottimizzazione dei flussi di lavoro per minimizzare le inefficienze.

Amazon Innovation Lab

L’Innovation Lab è un centro di ricerca dedicato alla sperimentazione di diverse tecnologie con l’obiettivo di migliorare i tempi di evasione degli ordini e, di conseguenza, aumentare il fatturato aziendale.

Questi laboratori sono fondamentali perché producono prototipi interessanti che vengono successivamente testati nei magazzini di Amazon. Si investe nella creazione di robot capaci di collaborare con gli esseri umani e, in alcuni casi, di sostituirli nei compiti più pesanti e a rischio di infortunio.

Progetti Innovativi

I progetti non si limitano alla sola robotica. Un team di ingegneri provenienti da diverse parti del mondo lavora su idee per rendere gli imballaggi più sostenibili, al fine di ridurre l’impatto ambientale. Considerando che Amazon negli Stati Uniti spedisce più di un milione e mezzo di scatole al giorno, è evidente come le innovazioni in questo settore possano avere un impatto significativo.

I Robot di Amazon

Tra i robot in fase sperimentale, abbiamo già conosciuto alcuni in un articolo precedente. Ad esempio, Sequoia è un sistema robotico che identifica e immagazzina un gran numero di articoli, ottimizzando l’organizzazione del magazzino e riducendo del 25% il tempo di evasione degli ordini. Digit, invece, è in grado di muoversi negli spazi dedicati agli operatori umani, afferrare oggetti e trasportarli, riducendo così i movimenti ripetitivi degli operatori e minimizzando il rischio di infortuni.

Questo primo Innovation Lab in Italia rappresenta un passo significativo per Amazon nel suo impegno verso l’innovazione e l’ottimizzazione dei processi, confermando l’importanza strategica del nostro Paese per l’azienda.

Open AI e Sora: rivoluzione all’orizzonte?

Open AI e Sora rivoluzione

Circa un anno e mezzo fa, ChatGPT ha aperto il vaso di Pandora, mostrando come l’IA potesse influenzare le routine lavorative quotidiane di molti, con la giusta cautela. Tuttavia, solo pochi giorni fa, OpenAI ha presentato uno strumento potenzialmente più rivoluzionario.

Sora: di cosa si tratta

Sora è un’IA in grado di convertire il testo in video, unendosi alle recenti innovazioni che generano immagini da video. In termini più tecnici, è un “diffusion transformer model”.

Questi modelli vengono addestrati fornendo loro immagini a cui è stato aggiunto del rumore, accompagnato da un testo descrittivo. Attraverso un processo iterativo, l’IA rimuove gradualmente il rumore fino a ottenere l’immagine originale.

Tuttavia, questo genererebbe solo immagini statiche cucite insieme, risultando in un’uscita “artificiale” percepita come anomala. Interviene quindi la componente del trasformatore, calcolando il modo migliore per collegare in modo fluido i frame che formeranno il video.

Esempi

Durante il video di presentazione sono stati mostrati vari input con i risultati ottenuti. Non tutti sono altrettanto convincenti.

Ad esempio, il video di una fuoristrada che corre ha ancora alcuni difetti nella gestione della fisica dell’auto. Somiglia più a un trailer di un videogioco che a un video reale. Le mani rimangono una sfida significativa per l’IA e sono le discrepanze più evidenti nei video che coinvolgono esseri umani.

D’altra parte, gli animali, il comportamento dell’acqua e dei corpi immersi nei fluidi sono ben realizzati. Senza dubbio, questi soggetti sono più semplici da gestire per l’IA, ma diciamocelo: i risultati sono comunque sorprendenti.

Problemi

Prima di affrontare le preoccupazioni etiche, è fondamentale esaminare una questione pratica evidenziata da Sam Altman, CEO di OpenAI.

Il primo problema è la potenza di calcolo: non ce n’è abbastanza per ciò che Altman immagina. Per questo, a Davos, si è detto pronto a cercare di raccogliere 7.000 miliardi di dollari per creare un gigante dei semiconduttori e rivoluzionare il mercato. Si tratta di un progetto ambizioso la cui fattibilità rimane incerta.

Questo problema non è staccato dai considerevoli requisiti energetici necessari per far funzionare computer potenti per addestrare l’IA e processi correlati.

Sora: Impatto sulla Sicurezza

Attualmente, i video generati in questo modo presentano ancora diversi errori che aiutano a distinguere quelli autentici da quelli falsi. Tuttavia, come abbiamo sperimentato nei mesi recenti, il futuro si avvicina rapidamente. Saranno necessari nuovi mezzi per differenziare tra video “deepfake” e video reali.

Le implicazioni sono significative, poiché tali video potrebbero raffigurare un politico importante pronunciare dichiarazioni controverse o portare al furto di identità di personaggi famosi per fini di lucro, come già visto. Ci sono domande senza risposta e OpenAI non ha ancora annunciato un rilascio, poiché vengono adottate misure preventive di sicurezza.

IA e lavoro: presente e futuro

Chip IA

Da quando l’IA generativa è apparsa sul web si parla molto dell’impatto che questa potrebbe avere sui posti di lavoro. In realtà il quadro è molto più complesso e include l’IA in generale. 

Non solo ChatGPT

Si parla di intelligenza artificiale come se questa comprendesse soltanto ChatGPT e concorrenti ma in realtà la situazione è alquanto diversa.

Basti pensare che il tentativo di creare un’intelligenza artificiale paragonabile a quella di un umano iniziano nel secondo dopoguerra. 2001 Odissea nello spazio dipingeva un futuro lontano ma in realtà esprimeva paure e temi già presenti nella società degli anni settanta.

Dal 2010 in poi l’accesso a database di dati enormi ha permesso di puntare sullo sviluppo di IA sempre più complesse e in grado di risolvere problemi che prima erano inimmaginabili.

Tipi di Intelligenza Artificiale

Esistono in realtà molti tipi diversi di IA al di fuori di quella generativa. Annoveriamo: IA reattiva; IA predittiva; IA a memoria limitata; IA ristretta.

Questo per capire che la complessità è enorme e non tutte le IA sono identiche.

  • l’IA ristretta è studiata per risolvere specifici task, addestrata per dare il massimo ma solo su quella specifica area di competenza; non può risolvere problemi diversi da quelli per i quali è addestrata se non con l’aiuto di altre applicazioni;
  • l’IA generativa è quella che colleghiamo a ChatGPT, diciamo che è è più adatta in campi come quello creativo nel quale c’è bisogno di creare differenti tipi di contenuti;
  • l’IA reattivareagisce sulla base di un perimetro di regole stabilito e può fare poco altro. Un esempio è stata l’ia che IBM utilizzò nella sfida contro il campione di scacchi Kasparov. Lo battè ma in realtà non fu una grande dimostrazione di intelligenza, quanto di “forza bruta” poiché questa poteva analizzare tutte le mosse possibili;
  • l’IA predittiva è quella che, ad esempio, ci consiglia un film su Netflix o un prodotto su Amazon. Apprende dai dati che le vengono forniti e, teoricamente, migliora nel tempo;
  • l’IA a memoria limitata è simile a quella ristretta, infatti ha delle informazioni che vengono aggiornate di continuo e che permettono di prendere decisioni rapide e con efficacia. Ad esempio si utilizza nelle auto per assistere alla guida.

Le previsioni del MIT

Nel mondo della manifattura la maggior parte dei lavori richiedono l’utilizzo della vista. Sia che si assembli qualcosa, sia che si controlli qualitativamente un pezzo, o che si svolgano mansioni simili, la vista è essenziale.

Il MIT di Boston ha deciso di studiare l’IA non dal punto di vista della rimpiazzabilità dell’uomo ma dal punto di visto della convenienza economica. 

La buona notizia è che per il momento il numero di posti di lavoro, che richiedono la vista come requisito fondamentale, che possono essere rimpiazzati dall’IA con un vantaggio economico si aggirano intorno al 3%. Questo significa che l’uomo è ancora l’opzione migliore.

La cattiva notizia è che entro il 2030 questo numero salirà intorno al 40%. Il fattore principale è il probabile declino dei costi per aumentare la capacità dell’IA.

Macintosh: 40 anni e non sentirli

Mac 40 anni

Quarant’anni fa, nel mondo dell’informatica, nasceva un prodotto destinato a rivoluzionare l’elettronica di consumo: il Macintosh di Apple. Nonostante il passare del tempo, questo storico home computer continua a far parte della lineup di Apple, anche se oggi lo troviamo abbreviato nella linea Mac.

Le Origini del Nome

Il nome “Macintosh” trova la sua ispirazione nel tipo di mela preferito da Jef Raskin, capo del progetto. Inizialmente, l’idea era di chiamarlo “McIntosh”, ma il nome era già di proprietà di un’altra azienda. Apple, in modo creativo, optò per “Macintosh” dopo una disputa legale che portò alla vittoria dell’azienda di Cupertino nel conseguire il marchio.

Come inizia tutto

Il progetto iniziale fu affidato a Jef Raskin, con l’obiettivo di creare un computer accessibile e dotato di interfaccia grafica, rompendo così con la tradizionale riga di comando che caratterizzava l’uso dei computer in quel periodo.

Parallelamente, il team guidato da Steve Jobs lavorava su Lisa, anch’esso privo di interfaccia grafica inizialmente. Per un periodo, i due team rimasero separati, ma qualcosa cambiò.

Jobs entra nel progetto

Steve Jobs iniziò a percepire il potenziale del Macintosh e ne intravide il successo rispetto a Lisa. Lentamente, si concentrò sul Macintosh e ne assunse il controllo dopo le dimissioni di Raskin, causate da divergenze con Jobs.

I punti di forza del Macintosh rispetto a Lisa erano l’economicità, ottenuta attraverso alcuni tagli alle specifiche tecniche. La campagna di marketing, con uno spot diretto da Ridley Scott, fu memorabile, dichiarando apertamente la sfida di Apple al dominio di IBM.

Un insuccesso che ha cambiato tutto

Nonostante le prime settimane di vendita promettessero successo, i limiti del progetto emersero rapidamente. L’assenza di un hard disk, la scarsa connettività e la limitata quantità di RAM resero il prodotto meno attraente.

I conflitti interni portarono Steve Jobs ad abbandonare Apple, ma anni dopo fece ritorno, salvando l’azienda dal fallimento. Apple, invece di abbandonare la linea di prodotto, decise di lanciare una revisione dell’hardware.

Nel 1986 debuttò il Macintosh Plus, che cercò di risolvere le principali problematiche del suo predecessore, diventando un successo commerciale rimasto nel catalogo di Apple per quattro anni.

La rivoluzione Macintosh

Il Macintosh ha cambiato radicalmente l’approccio all’utilizzo del computer. L’introduzione dell’interfaccia grafica insieme al mouse ha permesso un’interazione completamente nuova. Nel corso degli anni, anche i concorrenti hanno adottato soluzioni simili, dando inizio a un’evoluzione inarrestabile.

Oggi, i principali sistemi operativi come Windows, macOS e le diverse declinazioni di Linux integrano cartelle, interfacce cliccabili e molto altro, segnando un cambiamento duraturo introdotto dal Macintosh.

CES 2024: il futuro della tecnologia

Il CES 2024 ha appena concluso i suoi lavori, portando con sé un considerevole bagaglio di innovazioni tecnologiche. Ogni anno, la tecnologia evolve a passi sempre più veloci, suscitando grandi aspettative per il futuro. Esaminiamo alcune delle novità che potrebbero rivoluzionare la vita di tutti.

Pannello OLED trasparente di LG

Una delle rivelazioni più sorprendenti è stata la presentazione del pannello OLED completamente trasparente da parte di LG, sebbene il suo prezzo attuale sia notevolmente elevato. Questa tecnologia, un tempo considerata fantascienza, è ora una realtà tangibile. Oltre a decorare le nostre case, il pannello trasparente potrebbe trovare applicazioni industriali significative.

Immaginiamo un utilizzo in cui il pannello trasparente viene impiegato per addestrare il personale direttamente sul campo, consentendo una formazione senza interruzioni nelle comunicazioni con i colleghi. Alternativamente, potrebbe fornire informazioni cruciali sullo stato delle macchine.

ChatGPT entra nell’auto con Volkswagen

L’intelligenza artificiale non è stata da meno, e Volkswagen ha presentato l’integrazione di IDA, il suo assistente proprietario, con ChatGPT. Questo permetterà un dialogo più naturale e umano, offrendo risposte anche a domande complesse con facilità. L’IA si miniaturizza ulteriormente con l’anello Evie.

Anello Evie: Tecnologia per la salute in forma di gioiello

L’Evie è un tracker della salute che, nonostante la sua apparente somiglianza a un gioiello, nasconde al suo interno tutte le funzionalità necessarie per monitorare importanti parametri, specialmente per le donne. Oltre a tracciare il ciclo mestruale, è in grado di segnalare i primi sintomi, monitorare l’umore e la qualità del sonno, il tutto in un piccolo oggetto, molto più discreto rispetto ad altre soluzioni sul mercato.

Lenovo ThinkBook Plus Hybrid: Laptop 2-in-1

Lenovo ha presentato il ThinkBook Plus Hybrid, un laptop 2-in-1 con uno schermo OLED da 14 pollici che offre una qualità visiva eccezionale. Quando staccato, il dispositivo si trasforma in un tablet Android, combinando la comodità di una tastiera laptop con la potenza di calcolo superiore, offrendo al contempo la flessibilità di mostrare il lavoro in modalità tablet.

Metaverso industriale di Siemens: “Gemelli virtuali” per il futuro

Siemens ha introdotto una prospettiva intrigante sul metaverso, focalizzandosi principalmente sul settore B2B. L’amministratore delegato Roland Busch ha sottolineato l’importanza del metaverso industriale come chiave per unire il virtuale e il reale in un contesto lavorativo. Il concetto di “gemelli virtuali” è stato enfatizzato per progettare fabbriche, prodotti innovativi e campagne promozionali, promettendo di ridurre i tempi e i costi di produzione.

Finestre che catturano energia di SQVP

SQVP ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria che consente alle finestre di catturare la luce solare e trasformarla in energia senza compromettere la loro funzionalità. Questa innovazione potrebbe avere un impatto significativo non solo sulle nostre case, ma anche sugli uffici e gli impianti produttivi, aprendo la strada a un cambiamento permanente nella nostra gestione energetica.

3 strumenti (+1) per gestire il tempo

Con l’avvio del 2024, è giunto il momento di definire obiettivi, esaminare i bilanci aziendali e elaborare strategie per il futuro. La vita moderna diventa sempre più frenetica, e gestire il tempo può apparire un’ardua impresa. Esaminiamo dunque alcuni strumenti che possono aiutarci a mantenere il controllo su questo aspetto cruciale.

Trello: organizzazione intuitiva dei task

Quando si tratta di gestire task e tempo, Trello è un nome noto. L’app offre un design semplice e intuitivo, consentendo di organizzare le attività in bacheche. Questa suddivisione agevola la categorizzazione dei task per aree tematiche o per distinguere la sfera lavorativa da quella personale. La possibilità di condividere le bacheche facilita il lavoro di squadra, persino a distanza. Trello offre molte opzioni di personalizzazione, permettendo di assegnare colori e priorità ai task in base alle proprie esigenze.

App Pomodoro: massimizzazione della produttività con breve tempo di lavoro e pause

Nonostante il suo nome insolito, l’App Pomodoro è legata a una nota tecnica di gestione del tempo sviluppata da Francesco Cirillo. Questa metodologia propone sessioni di lavoro di 25 minuti intervallate da pause di 5 minuti. Questo approccio consente di concentrarsi su compiti complessi senza esaurire il cervello, grazie alle brevi pause. Esistono numerose app disponibili per smartphone e PC, ma è altrettanto possibile sfruttare il timer integrato nei dispositivi mobili o un timer manuale, se la situazione lo consente.

Agenda Cartacea: un metodo classico ma efficace

In un’era dominata dalla tecnologia, l’utilizzo di un’agenda cartacea può sembrare antiquato, ma presenta benefici unici. Il portare sempre con sé l’agenda diventa una consuetudine, e la scrittura su carta richiede maggiore riflessione rispetto alla cancellazione digitale. L’organizzazione personalizzata dell’agenda offre la libertà di scrivere e classificare le attività in base alle preferenze individuali, rendendola uno strumento personale e prezioso.

Scaccomatto: ottimizzazione del tempo su larga scala aziendale

La gestione del tempo assume una complessità ulteriore quando coinvolge interi reparti o aziende. In questo contesto, la suite Scaccomatto emerge come uno strumento fondamentale, permettendo l’analisi dettagliata delle attività, l’individuazione dei punti critici e la formulazione di strategie di miglioramento a breve e lungo termine. L’interfaccia semplice ed intuitiva di Scaccomatto semplifica l’ottimizzazione del tempo a livello aziendale.

Per ulteriori dettagli, non esitate a contattarci. Siamo qui per fornire assistenza e supporto per garantire un anno produttivo e organizzato.

Il 2023 in numeri

Il 2023 si avvicina alla conclusione, e per comprendere appieno l’anno trascorso, esploreremo alcune cifre significative. Innanzitutto, l’intelligenza artificiale (IA) emerge come un fenomeno in crescita, catalizzato dalla rapida diffusione di ChatGPT, l’app che ha raggiunto i 100 milioni di utenti più velocemente di ogni altra. L’IA si prospetta come protagonista non solo nei contesti aziendali ma anche nella vita quotidiana delle persone. Secondo le statistiche di Authority Hackers:

  • Il 35% delle imprese ha iniziato a utilizzare in qualche forma l’IA.
  • Il 77% dei dispositivi incorpora l’IA in vario modo.
  • L’85,1% degli utenti produce contenuti tramite IA.
  • Entro il 2030, si prevede che l’IA contribuirà al PIL globale con circa 15.7 trilioni di dollari.
  • Il 52% degli esperti crede che l’IA sostituirà alcuni lavori, ma creerà anche nuove opportunità occupazionali.
  • Il 44% dei marchi nel settore automobilistico utilizza l’IA.
  • ChatGPT ha raggiunto la straordinaria cifra di 1.7 miliardi di utenti.

Questi dati testimoniano l’impatto significativo dell’IA in ogni settore della società, anticipando una rivoluzione ancora agli inizi, destinata a influenzare l’ambito economico e non solo, con i governi già impegnati nella regolamentazione del suo sviluppo.

Sfide Economiche del 2023

Nel panorama economico del 2023, la spirale inflazionistica post-pandemica è rimasta una protagonista. Con incrementi significativi dei tassi d’interesse sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea, passando dall’1,25% a settembre 2022 al 4,50% attuale, la Banca Centrale Europea ha recentemente optato per un secondo stop, prevedendo una discesa nel 2024. Le stime per il Prodotto Interno Lordo globale nel 2023 si attestano intorno al 2,9%, riflettendo una ripresa economica ancora in fase di consolidamento. Per il 2024, le previsioni indicano una leggera flessione al 2,7%, seguita da un ritorno al 3% nel corso del 2025, con l’allentamento dei tassi d’interesse che dovrebbe stimolare investimenti e liquidità in Europa e negli USA.

Prospettive per la Produzione Industriale

Nell’Unione Europea, la produzione industriale ha registrato un calo nel corso del 2023, con una prospettiva di ripresa nei prossimi due anni (2024-2025). I settori più colpiti sono stati macchinari e strumenti industriali, mentre cibo e beni di consumo hanno subito una diminuzione meno marcata.

Il 2023 sui Social: Numeri e Tendenze

Infine, nel contesto sociale del 2023, emergono numeri interessanti che riflettono l’importanza dei social nella vita quotidiana:

  • Gli utenti dei social hanno raggiunto la cifra di 4.95 miliardi a ottobre 2023.
  • La crescita degli utenti è stata di circa 6.8 al secondo.
  • Il tempo medio trascorso sui social è stato di circa 2 ore e 24 minuti al giorno.
  • Gli utenti hanno utilizzato in media 6.7 piattaforme social al mese.
  • Facebook conta più di 3 miliardi di utenti attivi al mese.
  • Instagram registra circa 2 miliardi di utenti attivi al giorno.
  • Il 48.7% degli utenti utilizza i social per mantenere i contatti con amici e parenti.

Questi dati delineano il quadro sociale del 2023, evidenziando la pervasività e l’influenza crescente dei social nella vita di miliardi di persone.

Password più usate nel 2023: rischi per la sicurezza

Password manager

Le prime 5 posizioni

Esaminiamo le prime cinque posizioni, cominciando dalla quinta.

  1. 12345678: Una sequenza numerica classica, apparentemente sicura data la lunghezza, ma in realtà vulnerabile.
  2. Password: Una scelta poco impegnativa per gli hacker.
  3. password: Utilizzare solo caratteri minuscoli rende l’individuazione ancora più semplice.
  4. 123456: Ancora più corta della precedente, quindi estremamente facile da individuare.
  5. admin: La password di default, praticamente equivalente a non averne affatto.

I rischi dell’utilizzo di password semplici

Questi schemi comuni sono le prime combinazioni provate in caso di attacco. Seguire alcune regole basilari è cruciale per evitare di cadere nelle trappole degli hacker.

  1. Lunghezza: Utilizzare almeno una password di 12 caratteri riduce il rischio di furto;
  2. Diversificazione: Sfruttare tutte le opzioni disponibili sulla tastiera, inclusi maiuscole, minuscole, numeri e simboli;
  3. Unicità: Evitare di utilizzare la stessa password su più siti web per mantenere un elevato livello di sicurezza.

Anche le password complesse non sono immuni

I consigli sopra rimangono validi, ma sorge un altro problema: come ricordare password complesse? Spesso diventa impraticabile memorizzare numerose sequenze casuali. Qui entrano in gioco servizi dedicati.

Password manager: strumenti sicuri?

Archiviare le password in un’unica posizione solleva dubbi sulla sicurezza complessiva del sistema. Tuttavia, ci sono regole da seguire per massimizzare la sicurezza.

  1. Utilizzare una password d’accesso sicura esclusivamente per il servizio.
  2. Generare password casuali attraverso il servizio per aumentare la sicurezza.
  3. Evitare di condividere la password.
  4. Non creare backup di testo semplice nel caso il servizio diventi inutilizzabile.

Questo approccio assicura un utilizzo abbastanza sicuro per gli utenti, certamente più che l’uso di password comuni.

Attenzione al Phishing

La minaccia principale non è l’uso di forza bruta per individuare le password, ma gli inganni per sottrarle. Gli attacchi di phishing sono sempre più diffusi, presentandosi attraverso email o SMS che simulano situazioni urgenti. Questi inganni minano la percezione della sicurezza e possono portare l’utente a rivelare la propria password senza alcuno sforzo da parte degli hacker.

La tua azienda cambiata da una canzone?

L’ultima canzone targata “The Beatles” ha recentemente fatto il suo debutto sul mercato, rappresentando un evento storico. Nonostante la formazione di Liverpool sia da tempo sciolta e due dei quattro membri siano venuti a mancare nel corso degli anni, tutti hanno partecipato a questa registrazione. Ma come è stato possibile? E quale significato ha per le aziende?

Una Breve Storia della Traccia

La traccia ha una storia che risale alla fine degli anni Settanta, quando John Lennon registrò un primo demo con voce e pianoforte. Questo demo, inizialmente dimenticato in un cassetto, è diventato il punto di partenza di questa nuova canzone. Tuttavia, la morte di Lennon mise fine alla sua opera. Nel 1994, Paul McCartney ricevette due cassette da Yoko Ono contenenti demo del defunto marito, dando il via a una collaborazione tra i tre membri superstiti.

Sfide Tecnologiche da Superare

Il demo originale, registrato su una singola traccia con pianoforte e voce, presentava sfide tecniche significative. L’eliminazione del rumore di fondo e la separazione tra strumento e voce risultavano complesse. Dopo giorni di sforzi, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison si arresero, poiché all’epoca mancavano le tecnologie necessarie per migliorare una registrazione così compromessa.

Trent’anni di Oblio

Per trent’anni, la traccia rimase nel cassetto, ma Paul McCartney non abbandonò mai l’idea di pubblicarla. Nonostante le difficoltà, rimase sempre interessato e pronto a portare avanti il progetto.

L’Intervento Rivoluzionario dell’Intelligenza Artificiale

L’anno scorso è stato segnato dall’esplosione della tecnologia legata all’Intelligenza Artificiale (IA). La possibilità di isolare la voce dallo strumento è diventata realtà grazie a nuove applicazioni dell’IA. Questo sviluppo ha permesso finalmente di completare l’opera. Non conosciamo il software specifico utilizzato, ma il risultato è senza dubbio di alta qualità.

Applicazioni dell’IA in Diversi Campi

La tecnologia, con particolare riferimento all’IA, sta aprendo nuove strade e opportunità di business in settori diversi. È essenziale non solo rimanere aggiornati sulle ultime novità, ma anche analizzarle criticamente.

Ad esempio, Amazon utilizza l’IA per consigliare prodotti ai clienti, promettendo consigli sempre più precisi. Nel settore automobilistico, l’IA è massicciamente impiegata per la creazione di modelli di guida autonoma, segnando progressi significativi. PayPal utilizza l’IA per identificare comportamenti sospetti, dimostrando come la tecnologia possa intervenire tempestivamente in casi di frode, un tempo considerato impensabile fino a qualche anno fa.

Robot: un presente solido

Fin dai tempi antichi, l’umanità ha sognato di creare macchine in grado di svolgere compiti umani. Un esempio storico è l’automa cavaliere progettato da Leonardo da Vinci, un’intrigante creazione azionata da cavi e manopole con lo scopo di replicare un cavaliere in armatura. Sebbene fosse probabilmente un’invenzione per intrattenimento, rappresenta una testimonianza importante del desiderio umano di creare automi.

Il termine robot

Il termine “robot” ha origine dal ceco “lavoro forzato” e fu coniato per la prima volta nel 1921 dallo scrittore Karel Capek. Pochi anni dopo, lo scrittore e biochimico Isaac Asimov ha introdotto le famose “tre leggi della robotica” nella sua narrativa. Sebbene le opere di Asimov fossero di fantasia, egli dimostrò una notevole visione, anticipando sviluppi futuri della tecnologia.

I prototipi di robot

William Grey Walter fu uno dei primi a creare prototipi di robot, chiamati Elmer ed Elsie. Questi robot potevano persino ricaricarsi autonomamente quando le batterie raggiungevano una carica troppo bassa. Walter sosteneva fermamente che l’imitazione analogica del comportamento cerebrale fosse il percorso giusto. Nel frattempo, altri colleghi, come Alan Turing, lavoravano sulla digitalizzazione del pensiero.

Robot e Cobot

I robot non sono necessariamente umanoidi e spesso non assomigliano minimamente agli esseri umani. Nei settori automobilistici e di produzione, ad esempio, i robot spesso consistono in braccia meccaniche. Questi robot svolgono un ruolo vitale per mantenere elevati ritmi produttivi, con l’aspetto che riveste un ruolo secondario.

Con il concetto di robotica, è emerso anche quello di “cobot,” ovvero robot collaborativi che condividono lo spazio di lavoro con gli operatori umani. In questo campo, l’aspetto e l’interazione giocano un ruolo fondamentale.

Robee: l’esempio italiano di Cobot

Un notevole esempio italiano di cobot è “Robee,” sviluppato da Oversonic. Questo cobot è progettato per essere utilizzato in vari contesti, in grado di afferrare oggetti, contarli e spostarli. Inoltre, può interagire con gli esseri umani attraverso un’interfaccia vocale, facilitando la collaborazione tra macchina e operatore.

ErgoCub: robotica per lavori a rischio

“ErgoCub” è un altro esempio italiano di applicazione della robotica al lavoro, con un focus sulla sicurezza in lavori ad alto rischio di infortuni. Questo robot può analizzare i movimenti e prevedere il carico sull’apparato muscolo-scheletrico, contribuendo a prevenire infortuni.

Applicazioni al di fuori della produzione

I cobot non sono limitati alla produzione ma trovano applicazione anche in settori come la sanità. Possono assistere nell’alzare i pazienti o trasportare attrezzature, permettendo al personale sanitario di risparmiare tempo prezioso per compiti più cruciali.