Sicurezza informatica: il 2021

Sicurezza informatica: 2021

La sicurezza informatica, come già accennato in altri articoli, è diventata un tema che non può essere ignorato da nessuna azienda. Ma come possiamo difenderci dai frequenti attacchi che minacciano il nostro fatturato?

Qualche dato dal 2021

Secondo un rapporto del Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informatica, gli attacchi nel corso del 2021 sono aumentati molto, ma vediamo qualche dettaglio:

Come possiamo ben notare da questi dati nessun settore produttivo è davvero al sicuro e quindi pensare ad azioni di protezione dei propri dati e delle reti è fondamentale. In Europa gli attacchi informatici sono aumentati del 10% per un totale del 25% sul totale degli attacchi mondiali rispetto al 2020 e questo significa che essere vulnerabili potrebbe mettere a rischio il fatturato aziendale. 

Sempre secondo il rapporto del Clusit la situazione è peggiorata anche per quanto riguarda l’importanza degli attacchi a livello di danni causati. Infatti nel 2021 il 49% degli attacchi ha provocato danni altissimi mentre solo il 4% ha portato danni bassi. Questo dato è molto importante perché indica il grado di sfida che va affrontato. 

Più competenze per la sicurezza informatica

Secondo il rapporto citato il numero di attacchi che ha sfruttato le vulnerabilità delle reti aziendali è aumentato del 41%, un aumento che non fa ben sperare. Quindi oggi come non mai la priorità è quella di garantire la massima sicurezza della propria rete per evitare spiacevoli intrusioni. Ancora una volta il problema è di competenze perché non tutte le aziende possono permettersi di investire in personale dedicato alla loro infrastruttura di rete. 

Per questo diventa necessario fare affidamento ad aziende esterne che possano fornire le competenze necessarie per lottare contro la cyber criminalità. Queste realtà devono anche essere in grado di mettere in atto strategie che si adeguino ai tempi. 

2021: l’anno della ripresa

2021 l'anno della ripresa

Il 2020 è stato consegnato alla storia come “l’anno della pandemia”, il 2021 è di certo un anno di transizione ma che ha segnato l’inizio della ripresa economica per l’Italia. Infatti si è chiuso con un +6,3%  sul PIL che fa ben sperare per il futuro, visti anche i fondi in arrivo dal PNRR. Ma cosa ci aspettiamo dal 2022?

2021: caduta e ripresa dell’Italia

Nel corso dell’anno più tremendo per la lotta il Covid, il 2020, il nostro Paese aveva arrancato con un PIL crollato al -9% quando la media europea si aggirava intorno al -6,4%, quindi le speranze di rivedere una crescita nel 2021 non era affatto scontato. 

Il principale miglioramento è stato portato dall’arrivo dei vaccini che ha permesso di mettere in moto la macchina della campagna vaccinale. Questo ha consentito di controllare meglio l’andamento dei contagi e quindi di evitare un altro lockdown, che avrebbe probabilmente decretato il fallimento dell’economia italiana. 

La corsa alla vaccinazione ha di conseguenza permesso di ridurre il numero di contagi e l’incidenza sui luoghi di lavoro, uno dei principali problemi dell’anno precedente se escludiamo il lockdown. Intanto si ritornava nelle classi italiane per riprendere, seppur con qualche problema, la didattica in presenza. 

2021: l’industria italiana

Nel corso del 2020 il piano Transizione 4.0 aveva riconfermato e ampliato gli investimenti del precedente piano Calenda (anche noto come piano Industria 4.0). Nel 2020 gli investimenti sono cresciuti del 8%, percentuale molto più bassa rispetto a quella attesa nelle previsioni del 2019 ma superiore a quella stimata nel primo lockdown. Circa il 75% delle aziende italiane ha attivato almeno un progetto di industria 4.0 nel corso del 2020 e del 2021. 

L’integrazione con l’operatore nella linea di produzione tramite dispositivi che facilitino sempre più la comunicazione dei dati è al primo posto tra gli obiettivi di chi attiva un progetto Transizione 4.0. Nel 2021 la crescita prevista è a doppia cifra per quasi tutti i settori più importanti: Advanced Analytics; Advanced manifacturing e Cloud manufacturing. 

Rallentamento nell’ultimo trimestre 2021: la ripresa rischia

Nell’ultimo trimestre del 2021 la ripresa ha subito una battuta d’arresto attesa. I principali problemi che potrebbero mettere a rischio le buone prospettive per il 2022 sono tre:

  • l’inflazione che sta viaggiando a ritmi sostenuti e non accenna a diminuire;
  • il prezzo dell’energia che aumenta e sta diventando un costo importante per le aziende;
  • la mancanza di alcune materie prime.

Nonostante questo le previsioni parlano di un aumento di poco meno del 4% del PIL che dovrebbe quindi continuare a salire fino ai livelli prima della pandemia. Rimangono le sfide di modernizzazione per imprese e Paese.

Gantt: amico dell’azienda

Gantt

Gantt è un termine che chi lavora in azienda o nell’ambito del project management non può non aver sentito. Quando si parla di questo argomento c’è spesso un po’ di confusione: cerchiamo di fare chiarezza.

Chi lo ha creato

Il diagramma di Gantt deve il suo nome, appunto, al suo inventore: Henry Gantt, un ingegnere meccanico statunitense che raffinò il metodo nel 1910. In realtà, però, si parla di un diagramma del tutto simile, che potrebbe essere alla base di quello di Gantt, già nel 1896 ad opera dell’ingegnere polacco Karol Adamiecki. Questi però non scrisse in inglese e quindi la sua opera non riuscì ad emergere nel resto d’Europa e del mondo occidentale.

Di cosa si tratta

Nell’asse orizzontale del diagramma troviamo la linea temporale del progetto che può rappresentare: giorni; mesi; anni. Ovviamente a seconda della lunghezza dello stesso. Sull’asse verticale sono rappresentate invece le attività necessarie al completamento dello stesso che si estendono sull’asse orizzontale a seconda della loro durata. 

In questo modo si ha una rappresentazione grafica delle attività necessarie al completamento dello stesso e si riesce a gestire meglio l’organizzazione aziendale.

L’amico della tua azienda

Il Gantt è uno dei più preziosi alleati dell’organizzazione aziendale perché consente di progettare tutte le fasi di un progetto con chiarezza e, si spera, più efficienza. Inoltre inserire in un diagramma tutti i task necessari a completare un progetto ci aiuta a comprenderne meglio la fattibilità. 

Inoltre ci aiuta a visualizzare con più precisione il carico di lavoro per ogni componente del team assegnato a quel determinato progetto, cosa molto utile se non si lavora esclusivamente su quello.

Attento ai dettagli

Quando si stila l’insieme di task necessari al completamento di un progetto è necessario prestare estrema attenzione ai dettagli altrimenti si rischia di strutturare male il grafico. Inoltre il Gantt richiede un lavoro di project management non indifferente, per fortuna software come Scaccomatto rendono la vita molto più semplice su questo fronte automatizzando diverse procedure per una pianificazione snella e veloce.

Come trovare gli obiettivi aziendali

Obiettivi aziendali Scaccomatto

Che cos’è un obiettivo per l’azienda? Aumentare il fatturato? Risparmiare? In realtà questi possono solo essere considerati buoni propositi se formulati in questo modo, ma perché? Scopriamolo in questo articolo.

Il metodo S.M.A.R.T.

Il metodo S.M.A.R.T. è forse il più noto e collaudato, infatti l’ideazione è datata anni Sessanta e l’esigenza è semplice: trovare un modo per darsi degli obiettivi misurabili e conseguibili. Infatti per darsi un obiettivo non basta solo pensare a cosa raggiungere ma anche a molti altri parametri, o il rischio è quello di rimanere delusi inseguendo una vittoria irraggiungibile. 

Nel 1981 George Doran scrive che esiste un modo per trovare degli obiettivi intelligenti (s.m.a.r.t.), ogni obiettivo deve presentare queste caratteristiche:

  • Specifico: ogni obiettivo deve essere chiaro e specifico perché poi si possa elaborare una strategia;
  • Misurabile: per capire se il risultato sperato è stato raggiunto o meno;
  • Raggiungibile (achievable): sulla base delle risorse dell’azienda deve essere possibile raggiungerlo;
  • Realistico: fissare un obiettivo troppo lontano dalla realtà rischia di demoralizzare il personale quando non lo raggiungerà;
  • Legato al tempo (time related): ci vuole una data precisa per il raggiungimento, nel caso si trattasse di un tempo molto lungo è necessario avere delle tappe intermedie.

Quindi un obiettivo S.M.A.R.T. come si distingue da uno non S.M.A.R.T.? Ecco un esempio: 

  • voglio aumentare il mio fatturato;
  • voglio incrementare del 3% il fatturato nel primo trimestre del 2022 rispetto al primo trimestre del 2021.

Il primo non è un obiettivo, il secondo è perfettamente in linea con la metodologia.

Come applicare il metodo S.M.A.R.T.?

Questa metodologia è molto utile per migliorare la gestione aziendale però è necessario essere attenti a non commettere troppi errori quando si vanno a definire gli obiettivi, altrimenti si rischia di entrare nel circolo della frustrazione. 

Quando si stabilisce un obiettivo bisogna essere molto precisi nella sua definizione perché l’ambiguità genera interpretazioni contrastanti, invece non devono esserci dubbi. 

Bisogna anche essere in grado di formulare una strategia per raggiungere l’obiettivo con passi intermedi che tengano focalizzati tutti. In questo modo sarà anche più semplice comprendere se l’obiettivo è raggiungibile. 

L’elemento più importante è culturale perché bisogna essere in grado di accettare gli errori che, inevitabilmente, arriveranno. Infatti anche un obiettivo all’apparenza raggiungibile potrebbe diventare difficile, ma ciò non deve portare ad un inutile clima di ansia e tensione. Essere in grado di accettare di aver sbagliato è il primo passo per non ripetere più l’errore che ci ha fatto mancare l’obiettivo. Ogni passo falso è esperienza che sarà utile domani.

Cosa può fare Scaccomatto per la tua azienda?

vantaggi Scaccomatto

Nei precedenti articoli abbiamo parlato dell’utilità dei software gestionali per la propria impresa, strumenti indispensabili per portare la competitività ad un nuovo livello. Ma perché dovresti scegliere proprio Scaccomatto?

1 Software modulare

Il maggior rischio di acquistare un software gestionale è quello di ottenere un programma completo… anche troppo per le proprie esigenze. Talvolta, infatti, capita di trovarsi di fronte software che, all’apparenza, sono ricchissimi di tutte le funzioni che si possono desiderare ma con l’utilizzo ci si accorge che la complessità diventa d’intralcio nel quotidiano.

Scaccomatto invece offre la possibilità di scegliere tra uno o più moduli per coprire tutti i campi operativi dell’azienda: contabilità; produttività; magazzino.

2 Interfaccia di nuova generazione

Per garantire la massima semplicità di utilizzo l’interfaccia di Scaccomatto è stata disegnata per essere di facile apprendimento. I menù sono di chiara e semplice navigazione senza più voci nascoste o incomprensibili. In questo modo poco dopo l’acquisto sarai pronto a sfruttare a pieno il software per concentrarti a pieno sugli aspetti più importanti della tua impresa.

3 Abbonamento senza vincoli

Grazie alla possibilità di rimodulare l’offerta a tuo piacimento, o anche di disdirla, nel peggiore dei casi, non ti sentirai più vincolato per sempre ad una piattaforma.

Scaccomatto vuole crescere con la tua azienda e per questo offre la possibilità di aggiungere nuovi moduli in futuro. Il futuro è più sicuro con Scaccomatto. Molti invece software ti costringono a ricomprare un nuovo pacchetto nel caso avessi bisogno di nuove funzioni. Questo comporta una grande spesa che avresti potuto evitare con un programma interamente modulare. Pensaci prima di acquistare qualcosa!

L’importanza della contabilità

Contabilità Scaccomatto

Il mondo della contabilità, soprattutto nelle piccole e medie imprese, è spesso visto come un ostacolo alla produttività aziendale. Molte volte viene vissuto come una paura, un’ansia, ma con il giusto strumento può rivelarsi un prezioso alleato per gestire meglio le risorse della propria impresa e prevedere il futuro.

Il primo pilastro dell’azienda

Come si può mandare avanti una casa senza sapere di quanto denaro si dispone? La risposta è molto semplice: non si può. Quindi è impossibile pensare che un’azienda possa operare sfruttando al meglio le proprie capacità senza conoscere con esattezza lo stato del proprio portafoglio? Infatti ignorando la disponibilità aziendale è impossibile:

  • comunicare con le altre aziende, vale a dire i fornitori o i clienti, perché non siamo in grado di determinare che cosa possiamo acquistare dai primi per rispondere alle richieste dei secondi;
  • comunicare con l’interno, vale a dire non siamo in grado di prendere decisioni per il futuro dell’azienda perché ignoriamo lo stato delle nostre entrate e delle nostre uscite;
  • va da sé che non potremmo nemmeno redarre i documenti contabili essenziali come il bilancio o lo stato patrimoniale aziendale.

Conoscere il passato per prevedere il futuro

Mantenere aggiornati tutti i documenti contabili che servono a rimanere aggiornati sullo stato delle proprie finanze aiuta non solo ad essere al corrente del proprio stato presente ma anche a poter analizzare il passato e l’andamento degli affari. In questo modo è più semplice immaginare di investire una certa somma per migliorare i macchinari, oppure per adeguare lo stabilimento produttivo.

Utilizzare solo carta e penna per tenere aggiornati i registri può diventare un problema nel lungo periodo perché:

  • bisogna trovare uno spazio per conservare i registri contabili;
  • analizzare la situazione può diventare difficoltoso e richiedere molte ore preziose; il rischio di danneggiamento accidentale degli archivi è alto.

I vantaggi della contabilità digitale

Il vantaggio principale è quello della dematerializzazione dei documenti che permette di fruirne in modo più agevole e di condividere con i propri collaboratori le informazioni necessarie. Grazie a software gestionali come Scaccomatto è possibile conservare tutto in cloud, evitando la preoccupazione di perdere il materiale prezioso per l’azienda.

Il secondo vantaggio è quello di disporre di un centro nevralgico di dati che possono essere analizzati con statistiche e grafici per riuscire a capire cosa non è andato per il verso giusto e cosa si possa fare meglio.

Perché è importante tracciare i materiali

Perché tracciare i materiali?

Sarà capitato a tutti di leggere del ritiro di lotti di alimenti di vario genere per contaminazioni o problemi di produzione. Questo è possibile perché ogni prodotto ha stampato da qualche parte il numero del lotto, a volte l’ora di produzione dell’articolo e, in caso di necessità, diventa molto lineare ritirare un preciso numero di articoli difettosi. Ma i lotti e la tracciabilità dei materiali sono argomenti che riguardano soltanto l’industria alimentare? La risposta è: certamente no. Scopriamone di più.

Tracciabilità: è davvero importante?

L’esempio della filiera alimentare è senz’altro particolare perché si tratta di qualcosa che può avere gravi conseguenze sulla salute del cliente e, quindi, la necessità di controllo e tracciabilità è massima per mantenere il rapporto di fiducia tra azienda produttrice e cliente.
A volte si tende a pensare alla tracciabilità dei materiali come qualcosa che può essere applicato solo da grandi strutture che possono permettersi i costi di gestione di un sistema simile. Questo era vero prima dell’arrivo sul mercato dei software gestionali più avanzati che hanno esteso questa possibilità a tutte le aziende che li usano.

Come tracciare?

Come detto poco sopra: tracciare è più facile oggi grazie a software come Scaccomatto. Ma come puoi tracciare efficacemente? Partendo dall’inizio della filiera, da quando i fornitori consegnano i materiali che serviranno alla tua azienda per elaborare i prodotti che vende. Ciò significa che, in caso di malfunzionamento di qualche materiale acquistato da un fornitore, ti sarà anche più semplice individuarlo e risalire al problema.
Per implementare correttamente il sistema di tracciamento tutti i reparti dovranno essere d’accordo e questo dovrà essere comune e riconosciuto da tutti all’interno dell’azienda.
La tracciabilità non è solo per la catena dell’intero prodotto, ma anche all’interno. Infatti è possibile usare sistemi per tracciare le movimentazioni dei singoli pezzi all’interno della catena produttiva di uno stabilimento, per facilitare i controlli qualità e verificare anomalie. In questo caso ogni pezzo sarà dotato di codice individuale che lo rende identificabile anche nel prodotto finito come entità singola.

IoT: cos’è?

IOT Scaccomatto

IoT: cos’è?

Internet è l’invenzione che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, ormai fa parte della nostra esistenza da trent’anni, negli ultimi è diventato uno strumento sempre più importante in grado di cambiare il nostro approccio al lavoro e all’intrattenimento. Si parla di IoT da vent’anni ma solo nell’ultima decade abbiamo assistito ad uno sviluppo vertiginoso delle tecnologie che oggi permettono di usare dispositivi sempre più evoluti. Gli smartphone sono gli oggetti intelligenti per eccellenza, almeno al momento, ma non esistono solo quelli. Prova a pensare alle auto di dieci anni fa e le auto di oggi. L’unica cosa che ti “connetteva” col mondo era il GPS, oggi, invece abbiamo macchine con Android installato all’interno e in grado di assolvere a diversi compiti, per non parlare di quelle a guida autonoma. Inoltre la vera potenza dei dispositivi intelligenti è la capacità di connessione tra loro. Proprio quest’ultimo aspetto lo stiamo apprezzando in casa. La domotica, ad esempio, ha mostrato come si possano automatizzare processi come alzare le tapparelle, regolare il termostato, riscaldare casa poco prima del ritorno dal lavoro. L'IoT è intorno a noi.

Gli incentivi per la Transizione 4.0, prima noti con il nome di piano Industria 4.0, spingono le aziende nella direzione del rinnovamento del parco macchine e non solo. Questo perché un vecchio macchinario non è sempre adeguabile agli standard richiesti dall’Industria 4.0. Grazie agli incentivi che consentono ammortizzare il costo del processo è possibile guardare ad un futuro più smart, in grado di migliorare la produttività aziendale e la gestione delle commesse per i propri clienti. Il vantaggio dell'IoT è quello di:
- automatizzare alcuni processi rendendoli più veloci e meno impattanti sui costi di produzione;
- connettere il proprio impianto produttivo ai propri software gestionali per un afflusso di dati costante;
- beneficiare delle funzionalità di autodiagnostica per prevedere ed intervenire rapidamente sui guasti delle macchine stesse;
- snellire i tempi di produzione;
- gestire meglio il magazzino, automatizzando l’acquisto di pezzi necessari a mandare avanti la produzione.

Tutto questo ha un costo: la semplicità

I macchinari di nuova generazione spesso vengono pensati come più difficili da usare rispetto a quelli tradizionali, ponendo un freno ad un processo di rinnovamento che porterebbe grandi benefici. In realtà le macchine di questo tipo vanno proprio nella direzione opposta perché semplicità significa meno perdite di tempo e più rapidità laddove conta: in produzione. Inoltre anche il processo di riparazione in caso di guasto può essere più rapido perché si può accedere alla diagnostica senza essere sul posto. Nel mondo sono già state installate più di un miliardo di macchine smart. Perciò è meglio non indugiare troppo. Il futuro non aspetta.

Perché il Cloud in azienda?

Perché il cloud in azienda

Tra le tecnologie abilitanti per l’industria 4.0 si fa riferimento al Cloud, un nome un po’ fumoso che indica però è molto più concreto di quanto si possa pensare.

Una definizione

In inglese “cloud” significa semplicemente “nuvola”, ma dietro questa semplice parola c’è un’idea un po’ più complessa. Di solito si è abituati a pensare ai propri dati come sempre presenti sul proprio dispositivo ma, nell’era delle connessioni ad internet ad alta velocità, questo approccio è diventato sempre più obsoleto. Infatti conservare i dati sulla propria macchina e lavorarci direttamente presenta qualche problema:
- la macchina sulla quale lavoriamo necessita di aggiornamenti frequenti per affrontare l’invecchiamento dei componenti hardware che influiscono sulla velocità di esecuzione delle operazioni;
- i dati sono vulnerabili all’usura dei dischi rigidi che potrebbero rompersi, quindi è necessario creare un sistema di backup per assicurarsi di non perderli in caso di guasto; i dati sensibili sono vulnerabili agli attacchi informatici, come i ransomware che criptano tutti i dati che trovano per poi chiedere un riscatto;
- la condivisione di dati sul posto di lavoro può rallentare i processi produttivi; i dati possono essere rubati con estrema facilità, spesso basta un disco esterno per copiarli dalla macchina.

Cloud per un’industria più reattiva

La tecnologia cloud risolve i problemi appena elencati proprio per come è strutturata, infatti: i dati sono presenti sui server cloud, quindi delocalizzati rispetto all’azienda, e sottoposti a diversi livelli di sicurezza; i dati vengono elaborati direttamente dai server che, di solito, hanno una potenza di calcolo molto superiore ad un normale computer da ufficio, accorciando i tempi; i dati sono sempre accessibili da tutti i dispositivi dotati di connessione internet e chiavi d’accesso; eliminata la necessità di backup, poiché vengono effettuati dal fornitore del servizio; aumentata la sicurezza, poiché non si possono più scaricare con facilità. Infatti conservare i dati sulla propria macchina e lavorarci direttamente presenta qualche problema:
- la macchina sulla quale lavoriamo necessita di aggiornamenti frequenti per affrontare l’invecchiamento dei componenti hardware che influiscono sulla velocità di esecuzione delle operazioni;
- i dati sono vulnerabili all’usura dei dischi rigidi che potrebbero rompersi, quindi è necessario creare un sistema di backup per assicurarsi di non perderli in caso di guasto; i dati sensibili sono vulnerabili agli attacchi informatici, come i ransomware che criptano tutti i dati che trovano per poi chiedere un riscatto;
- la condivisione di dati sul posto di lavoro può rallentare i processi produttivi; i dati possono essere rubati con estrema facilità, spesso basta un disco esterno per copiarli dalla macchina.

Proprio perché i dati sono il cuore della nuova concezione industriale, è necessario non solo avere tecnologie in grado di renderli più accessibili, ma anche di avere macchine che siano capaci di fornire grandi quantità di dati sulla produzione. I benefici di un sistema di produzione “smart” sono enormi perché consentono di operare sulla base di analisi approfondite e, in caso di problemi, permettono di agire in fretta grazie a feature come l’autodiagnostica. Una fabbrica sempre connessa e dotata di strumenti all’avanguardia aumenta la produttività e permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo, soprattutto in un periodo di incentivi massivi per il rinnovo del parco macchine.

Cos’è il ciclo di lavorazione

Cos'è il ciclo di lavorazione

Il ciclo di lavorazione è un concetto da padroneggiare per gestire al meglio la produttività della propria impresa. Scopriamo più dettagli.

Di cosa si tratta?

Per ciclo di lavorazione intendiamo tutto l’insieme di operazioni fondamentali per produrre un singolo elemento, procedendo con una serie di processi tecnologici, come la fusione o lo stampaggio. Per pianificazione del ciclo di lavorazione, invece, intendiamo l’insieme di processi che portano il pezzo grezzo alla sua forma finale.
Abbiamo parlato di operazioni fondamentali che portano alla produzione di un singolo elemento, queste operazioni sono anche dette “fasi di lavorazione”. Per Fase di lavorazione intendiamo tutte quelle azioni che vengono fatte alla stessa postazione, non importa se avvenga lo smontaggio o il montaggio del pezzo. La sotto-fase, invece, è proprio quell’insieme di azioni che avvengono senza che il pezzo venga riposizionato o smontato. Esiste poi l’ultimo elemento della catena: l’operazione elementare. Si tratta di un’operazione condotta con lo stesso utensile.

Perché organizzarlo al meglio

Avere chiare tutte queste definizioni permette di operare con molta più chiarezza mentale, organizzando al meglio i processi produttivi e allocando le risorse giuste nei punti giusti. Infatti, analizzando ogni fase del ciclo di lavorazione possiamo comprendere meglio quali sono le criticità che portano via tempo e, di conseguenza, denaro e come potrebbero essere ottimizzate per abbassare i costi di produzione.

A questo punto dovrebbe essere evidente l’interconnessione tra il concetto di distinta base e quello di ciclo di lavorazione. Infatti si possono individuare le fasi di lavorazione solo avendo ben chiara la distinta base del prodotto finito, sarebbe altrimenti difficile, se non impossibile, riuscire a costruire un ciclo efficace. Certo, tutto questo lavoro preliminare è senz’altro lungo e difficile da portare a termine senza perdite di tempo o errori che potrebbero creare problemi all’intero ciclo. Oggi, però, non ci affidiamo più alla carta e alla penna per delineare un processo così strategico per l’azienda. Grazie ai software gestionali di produzione tutto è più semplice perché si può gestire all’interno dello stesso evitando inutili complicazioni. Scaccomatto gestisce sia la distinta base che i cicli di lavorazione.